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Scott Heron scrive che è una meraviglia… sia da lettori, sia da fan, non possiamo che piangere la scomparsa
di chi è sicuramente stato la pop star meno probabile di tutti i tempi, ma con una mente veramente brillante. 
Sunday Times
Un libro bellissimo, ispirato e coinvolgente, come la più bella delle sue canzoni. 
Alberto Castelli, Outsider
Nel 1980 Stevie Wonder invitò Gil Scott-Heron e il suo gruppo ad accompagnarlo in un tour attraverso l’America: l’intento era quello di ideare insieme una festa nazionale in onore di Martin Luther King Jr. L’ultima vacanza è il racconto affascinante di cosa è accaduto durante il viaggio, e di come Heron si sia trovato coinvolto in un simile progetto.

Cresciuto dalla nonna nel Tennessee, Scott Heron parte dunque da umili origini per diventare poi uno dei musicisti più importanti della sua generazione: politicamente impegnato e con una forte coscienza sociale, selvaggiamente satirico ma profondamente empatico, viene definito “il padre del rap”. La morte inaspettata, nel 2011, ha determinato la scomparsa di uno degli artisti più eloquenti sulla faccia della terra: come ha avuto modo di dire Sarah Silverman, attrice e comica statunitense, “ha specchiato la bruttezza con la bellezza, l’audacia e il valore”.

Autobiografia sentita e scritta meravigliosamente, L’ultima vacanza è piena di spunti sull’industria musicale, New York, il movimento per i diritti civili, l’America moderna, l’ipocrisia governativa, Stevie Wonder e il nostro posto in questo mondo. È un testamento adatto al genio generoso di Gil Scott-Heron e agli spiriti che l’hanno accompagnato.
Gil Scott Heron è stato un poeta e musicista statunitense, conosciuto dalla fine degli anni Sessanta e inizi dei Settanta come autore di spoken word, poesia recitata su basi musicali. Molto noto è anche il suo attivismo politico. Scott Heron è famoso in particolare per la sua poesia/canzone The Revolution Will
Not Be Televised
, un brano parlato di protesta del 1970 con influenze soul e funk.
Phileas Fogg • Liberaria Edizioni