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"Ancora una volta Gold dimostra di essere il romanziere più umano, più affamato e con la maggior tecnica che abbiamo". 
Junot Díaz
"Instancabilmente divertente… ‘Sunnyside’ mette in mostra un’ambizione vertiginosa… Gold è un narratore prodigio". 
Newsweek
Sunnyside si apre su una fredda giornata d’inverno del 1916: una come molte altre, se non fosse che in questa il famoso attore Charlie Chaplin viene avvistato
in più di ottocento posti simultaneamente. La successiva e straordinaria delusione collettiva, suscitata dalla scoperta che si tratta solo di presunte, dunque false, apparizioni, legherà per sempre il destino di tre uomini ignoti l’uno all’altro: Leland Wheeler, il figlio dell’ultima (e peggiore) star del Wild West, che scoprirà un amore inaspettato sui campi di battaglia francesi; Hugo Black, arruolato per combattere sotto il comando del generale Edmund Ironside nella spedizione senza speranza contro i bolscevichi; infine lo stesso Chaplin, che sarà alle prese con una serie di infinite complicazioni: i magnati degli studios che metteranno in dubbio il suo patriottismo, il suo cuore irrequieto e, cosa ancor più minacciosa, la propria madre. La narrazione di Glen David Gold è ricca e vasta, tanto quanto l’ambientazione e l’elenco dei personaggi sono arricchiti da una lista strabiliante di persone vere e inventate: Mary Pickford, Douglas Fairbanks, Adolph Zukor, la prima moglie bambina di Chaplin, una scout ladra, il segretario del tesoro, uno studioso di cinema innamorato, tre principesse russe, una quantità industriale
di fan e perfino il famoso cane Rin Tin Tin. Leggero ma sempre intenso, coinvolgente nella trama e strabiliante nello stile, Sunnyside è un romanzo ammaliante
che ci racconta i sogni, l’ambizione e l’alba dell’epoca moderna.
Glen David Gold (1964) è l’autore del romanzo Carter e il diavolo (Baldini Castoldi Dalai 2004), la biografia romanzata di un famoso illusionista. Vive a San Francisco con la moglie, la scrittrice Alice Sebold. Un suo racconto, Le lacrime di Squonk, nel 2002 è apparso sul numero dieci della rivista «McSweeney’s».
Phileas Fogg • Liberaria Edizioni